Banche e Soldi Evaporati…

Sommario: Storia credibile del VIX Meltdown. . .
1   Introduzione
L’inizio del mese di Febbraio 2018 vede un fenomeno che potrebbe chiamarsi un Black Swan (Cigno Nero). Non lo è anche se le sue conseguenze per molti investitori sono state devastanti. Le notizie che vengono fuori ogni giorno sono molto positive: crescita economica in tutte le nazioni del mondo (solo pochissimi casi, neanche una decina, tutte di importanza economica marginale, mostrano crescita negativa), commerci internazionali in espansione, credito in crescita, inflazione ai livelli minimi che non si vedevano da decenni, politiche delle Banche Centrali super accomodanti, e tante cose buone. Un vero Eden. . . Ma ogni Eden ha il suo Serpe. . .

A inizio di Febbraio 2018 l’indice SP500 in USA inizia a scendere di pochi punti, scivolando nel momento più critico di neanche un 10%. L’indice VIX inizia a salire e chiude il Venerdì 2 Febbraio a 17, 3. Il Lunedì 5 Febbraio chiude al valore di 37, 32 e il Martedì 6 Febbraio, raggiunge l’incredibile valore di 50, 3. Questi valori del VIX sono tipici di una notizia molto ma molto brutta. Valori compatibili con un grande attentato terroristico, o con il fallimento di una grossa Banca di importanza sistemica, o una crisi nucleare con la Korea del Nord. Niente di tutto questo!. Niente. Ma le conseguenze economiche che seguono questo salto del VIX sono gravi: decine di migliaia di investitori, fondi comuni, Hedge Found e addirittura alcuni fondi pensionistici hanno subito perdite borsistiche spaventose. Sul mercato esistono (anche se alcuni in fase di liquidazione e chiusura) strumenti per puntare sulla discesa della volatilità. Analizzeremo due di questi, i più diffusi: il XIV e il SVXY. Dalla grossa crisi innescata dai Mutui Subprime del 2008, la volatilità è stata sempre in discesa (salvo qualche sporadico episodio), fino ad arrivare a valori molto bassi, come non si vedevano da decenni. Questa volatilità è misurata solo parzialmente dal VIX, che viene chiamato dalla nostra stampa economico-finanziaria “indice della paura”. Il VIX non misura la paura (sentimento difficilmente misurabile e numerabile), misura soltanto la volatilità futura” (30 giorni) attesa dagli investitori e calcolata rilevando in real-time i prezzi delle opzioni call e put sull’indice SP500 (SPX). Il VIX era anche lui in discesa dalla crisi del 2008, e questo portò a due Banche nell’anno 2012 a lanciare due strumenti per puntare sulla discesa della volatilità, il XIV (come leggere VIX al contrario) e il SVXY. Entrambi sono strumenti molto sofisticati. Il SVXY è stato creato e quotato in Borsa come un ETF e il XIV è stato creato e quotato in Borsa come un ETN. Ed anche qui si nascondono dettagli molto subdoli. Tantissimi investitori, la stragrande maggioranza di loro ignari di cosa stessero facendo, iniziarono ad acquistare XIV ed SVXY, trattandoli come semplici azioni che salivano sempre. Nel momento di massimo splendore quotavano circa $ 140 al pezzo. E complessivamente ogni strumento valeva in Borsa oltre 2,5 miliardi di dollari, ed includendo gli strumenti simili emessi (quelli che valevano 2 volte il XIV, quelli che valevano 3 volte e così via) si superava la cifra di 6 miliardi di $. La mattina del 6 Febbraio queste posizioni mostravano cadute del 95%!. Spazzati via. Evaporati. Ridotti in cenere. Senza notizie particolari, senza attentati, senza minacce, nel migliore dei mondi, mentre il sole splendeva. Cosa era successo? Computer stupidi? Con Algoritmi ancora più stupidi che governano le transazioni borsistiche? Oscuri e Misteriosi Gnomi che governano la Finanza Mondiale?. . . ho sentito e letto ogni sciocchezza sulla stampa economico finanziaria. Ho sentito che la povera Banca Credit Suisse scendeva del 6% perchè aveva in portafoglio un 30% dello strumento XIV. . . Cercheremo di fare luce (o almeno di diminuire la nebbia) su questi fatti, che purtroppo confermano il vecchio proverbio Sudamericano: “El Vivo vive del Tonto y el Tonto vive de su Trabajo” (Il Furbo campa sullo Scemo e questo campa del suo Lavoro).

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